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Con la zia (4) e lo zio


di Luke43
17.01.2022    |    19.315    |    5 9.6
"La goduria nello stantuffarla a pecorina spingendola ad ogni colpo verso mio zio però era autentica e anche Gianni era partito per la tangente perché stringeva..."
Dopo quella volta alle terme, io e mia zia continuammo a fare sesso tutte le volte che potevamo incontrarci in sicurezza senza farci scoprire, il rischio di essere beccati era alto, ma come godevo con Roberta non aveva eguali e non riuscivo a farne a meno, lo stesso valeva per lei.
Però si sentiva in colpa perché tradiva mio zio Gianni, mi propose allora di provare gradualmente a coinvolgerlo nelle nostre scopate in modo da non fargli le corna, ovviamente se lui avesse accettato avremmo dovuto fingere di iniziare il rapporto tra noi quel giorno.
Io avrei preferito continuare a fottermela da solo, però in effetti l’idea non era male, anzi un po’ mi eccitava, non avevo mai fatto una cosa a tre prima.
E così mi rivelò che durante l’ultima scopata con mio zio aveva trovato il coraggio di chiedergli di farlo in tre con un altro uomo, perché voleva provare ad avere due cazzi alla volta, lui durante la foga dell’amplesso, preso dalla lussuria, le aveva detto di sì, che non vedeva l’ora di sbattersela insieme ad un altro, poi le aveva dato le ultime spinte e le aveva sborrato dentro come non mai, mia zia mi confessò che aveva goduto tanto anche lei pensando a quando lo avremmo fatto tutti insieme.
Non so come, probabilmente un’altra volta mentre gli stava sollazzando il cazzo col culo, ma Roberta riuscì anche a fare accettare a Gianni che fossi io il loro complice, gli spiegò che aveva intuito che avevo un debole per lei e che essendo io single potevano coinvolgermi senza problemi, facendomi contento e aggiungendo un po’ di pepe al loro già piccante rapporto.
Quel pomeriggio arrivai da loro un po’ emozionato, non capita tutti i giorni di farsi una bella scopata a tre, comunque vedere mia zia vestita sexy mi mise subito a mio agio e mi fece già imbarzottire il pisello.
Dopo quattro chiacchiere in salotto mi portarono in camera, iniziarono loro due a spogliarsi e a toccarsi a vicenda, mio zio aveva un cazzo di notevoli dimensioni (d’altra parte lo immaginavo vista la porcaggine di Roberta, non poteva scegliersi un marito sottodotato), di lunghezza batteva il mio ma in diametro non c’era storia, almeno da moscio.
Vedere mia zia nuda mi fece tornare in mente tutte le volte che avevamo già scopato ma dovevo fingere di vederla così per la prima volta, non fu difficile comunque rimanere imbambolato a guardarli sbaciucchiarsi sul letto mentre aumentava l’eccitazione di tutti e tre.
Roberta ogni tanto mi sorrideva e ad un certo punto mi fece cenno di avvicinarmi; io mi spogliai velocemente e quando mio zio le mise il pisello in bocca cominciai a palparla dappertutto, era bellissimo sentire la sua pelle accaldata mentre si dava da fare con la bocca per intostare mio zio.
Come avevo intuito il mio cazzo in tiro era più grosso di quello di Gianni che faceva fatica a diventare eretto, restava arcuato verso il basso ma ero sicuro che le abilità orali di Roberta lo avrebbero indurito per bene, così mentre lei continuava con il pompino, essendo io già pronto, mi portai dietro di lei e dopo avergliela leccata un po’ per lubrificarla la penetrai a fondo, fingendo che fosse la prima volta con mia zia.
La goduria nello stantuffarla a pecorina spingendola ad ogni colpo verso mio zio però era autentica e anche Gianni era partito per la tangente perché stringeva forte i capelli di mia zia mentre le infilava fino in gola tutto il cazzo, che era diventato ancora più lungo. Roberta alternava mugugni di godimento per il mio cazzo che sentiva nella figa a colpi di tosse per i soffoconi che le faceva fare mio zio.
Ormai anche Gianni era al massimo dell’eccitazione e così si distese sul letto e si portò sopra mia zia, che subito si impalò sul suo cazzo lasciando libero e oscenamente invitante il proprio buchetto posteriore.
- Dai Lorenzo vieni qua e inculami, non vedo l’ora di sentirmelo aprire per bene… - mi implorò Roberta.
- Sì Lorenzo, rompi il culo di questa zoccola con quel cazzone che ti ritrovi – mi incitò anche mio zio.
Ovviamente non me lo feci ripetere due volte e mi inginocchiai dietro mia zia che stava ancora cavalcando, la fermai un attimo per appoggiare sul suo ano fremente la mia cappella bagnata dai suoi umori vaginali e dopo averci sputato sopra le diedi un colpo secco entrando direttamente con tutto il cazzo, le scappò un urletto di dolore, probabilmente finto perché il suo buco del culo era già abituato al mio diametro, ma doveva rendere credibile che fosse la prima volta che prendeva dietro un cazzone del genere.
Io e Gianni cominciammo a pomparla con foga davanti e dietro, sentivo il suo cazzo attraverso le pareti vicine di culo e figa di mia zia, che gemeva come non l’avevo mai sentita:
- Mi state facendo morireee, sto godendo come una maiala, continuate a spingere… daiiiii… -
Le stringevo forte le chiappe mentre spingevo a ritmo il cazzo tutto dentro al suo retto, vedevo a lato i suoi polpaccioni strizzati da mio zio che sotto di lei le trapanava la gnocca e le succhiava le tette.
Eravamo così eccitati che non durammo a lungo, il primo a venire fu Gianni che con un urlo liberatorio cominciò a schizzarle nella figa, mia zia sentendo la sborra invaderle la passera raggiunse anche lei l’orgasmo e con le sue contrazioni fece venire anche me, che mi svuotai le palle nel suo culo.
Quando ci staccammo, mio zio andò in bagno a lavarsi e io e mia zia restammo sulle lenzuola, quando tornò in camera mi trovò disteso sul letto con Roberta affianco a quattro zampe che mi stava spompinando avidamente perché pulendomi il cazzo con la bocca me lo aveva fatto tornare duro e già che c’era aveva continuato col bocchino.
- Che porcella che sei, ma quanto ti piace il cazzo? – esclamò sorridendo Gianni.
- Uhm… gho… slurp… - gli rispose mia zia alzando il pollice della mano mentre continuava a succhiarmelo.
A quel punto feci io una confessione:
- Zia, a me piacciono molto i polpacci femminili in generale e in particolare i tuoi mi fanno impazzire, posso metterci in mezzo il pisello e mi fai venire così? – chiesi io titubante mettendomi seduto.
Roberta si tolse il mio cazzo di bocca e si mise seduta affianco a me.
- Anche a te piacciono? Pensavo di essere l’unico! – intervenne mio zio.
- Sì, mi hanno sempre fatto eccitare se sono così tonici e formosi – ammisi io accarezzandoli a Roberta.
- Amore della zia, l’avevo notato sai? Intuendo che hai un debole per le gambe femminili e visto che anche tuo zio mi ha sempre detto che le ho bellissime, mi sono messa apposta le minigonne quando sapevo che c’eri, spero che non ti dia fastidio Gianni… -
- Tranquilla Roby, è bello che una donna provi gusto a mettere in mostra i suoi punti forti. E poi mi piace un sacco vederti in gonna e tacchi! Ed è normale che piaccia anche ad altri maschi. Ma poi Lorenzo ti sei anche segato ripensando alle gambe di tua zia? –
- Eh sì… spesso – arrossii io.
- Non sai quante volte ho sborrato là in mezzo – ridacchiò mio zio indicando i polpacci di Roberta, mentre lei sorridendo li aveva già stretti attorno al mio cazzo durissimo e aveva iniziato a farli andare su e giù.
Io presi con una mano le sue caviglie e la aiutai nella masturbazione, alzavo e abbassavo le sue gambe in modo che la mia cappella spuntasse ripetutamente tra i suoi polpacci, ogni tanto ci sputavo sopra per lubrificarli, mia zia guardava estasiata la mia espressione di estremo godimento ed eccitata cominciò a toccarsi mentre mi masturbava con le gambe, anche Gianni si era arrapato per la situazione creatasi e si avvicinò a noi segandosi, quella volta fui io a sborrare per primo, sembravo una fontana, gli schizzi che partivano dalla mia cappella ricadevano sui polpacci di Roberta, poi arrivarono quelli di mio zio che si aggiunsero ai miei, ormai dalle ginocchia in giù mia zia aveva le gambe completamente ricoperte di sperma, poi fu il suo turno e gemendo alla vista di tutto quel seme dedicato a lei venne tremando.
- Che onore avere addosso tutta questa sborra… e che buona! – disse poi leccandosi le dita con cui l’aveva raccolta dalle sue gambe.



continua…


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